Focus: Alga wakame

L’alga Wakame è un’alga bruna appartenente alla famiglia delle Alariaceae, il cui nome scientifico è Undaria pinnatifida. Si tratta di una specie proveniente dai mari del Giappone, della Cina e della Corea, e che viene apprezzata da centinaia di anni sia come ingrediente della cucina tradizionale che per le sue proprietà benefiche sull’organismo. Proprio per via degli svariati usi che se ne possono fare, a partire dal 1983 l’alga Wakame viene coltivata anche nei mari europei, soprattutto lungo le coste francesi della Bretagna. L’alga viene anche prodotta nei mari della Tasmania, ed utilizzata soprattutto per rifornire il mercato interno australiano.
La Wakame si presenta come un’alga di lunghezza che raggiunge il metro e mezzo, con foglie larghe generalmente non più di 30 centimetri, che cresce in acque turbolente e caratterizzate da forti correnti ad una profondità compresa tra i 6 e i 12 metri.

Raccolta
Questa alga vive un momento di forte crescita vegetativa durante la stagione invernale, perciò la raccolta avviene in primavera: per effettuarla si utilizzano delle barche, ed utilizzando lunghi rastrelli o ganci si strappano le alghe dal substrato. Le alghe raccolte sono estremamente delicate e deperibili, una volta rimosse dall’acqua; per questo esse devono essere immediatamente lavorate. In genere queste vengono appese ad apposite strutture di sostegno e fatte seccare, operazione alla quale viene talvolta fatta precedere una breve bollitura preventiva. Questa scottatura viene principalmente effettuata allo scopo di eliminare i microorganismi in grado di causare il deperimento dell’alga ma, fattore non meno importante, per migliorarne l’aspetto. Le alte temperature infatti conferiscono all’alga Wakame un colore verde e quindi un aspetto più gradevole rispetto alle naturali tonalità brunastre.
In Giappone è la specie raccolta o coltivata più importante per valore e produzione (Tseng, 1982). In Cina questa specie è meno popolare anche perché i coltivatori la trovano più difficile da manipolare. Per aumentare la produzione naturale venivano in passato collocate pietre sul fondo oppure si facevano esplodere le scogliere per incrementarne la superficie di attecchimento. Attualmente si fa la semina artificiale in aree non inquinate e controllate, usando sospensioni di zoospore o sporofilli (foglioline specializzate che portano zoosporangi). La coltivazione su funi inseminate con sporofilli è stata effettuata fin dal 1955. Dopo la raccolta, le alghe sono lavate con acqua dolce e quindi disseccate o essiccate.
I rapidi tassi di riproduzione e di crescita dell’alga Wakame sono particolarmente elevati, così come la sua resistenza ed adattabilità nei confronti delle diverse caratteristiche ambientali. Per questo la specie è stata inserita fra le 100 specie più invasive al mondo, elencate nel (Global Invasive Species Database). Attualmente la diffusione incontrollata dell’alga Wakame ha fatto sì che essa rappresenti un serio problema in diverse aree costiere mondiali, come ad esempio Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Gran Bretagna, Spagna, Francia. Anche le coste italiane sono state colpite da questa proliferazione senza controllo, ed in particolar modo quelle adriatiche.

È la principale fonte di acido alginico, un polimero composto da acido D-mannuronico e L-galuronico, strutturalmente simile alla pectina.

Applicazioni
L’acido alginico è un polisaccaride ampiamente presente nelle pareti cellulari delle alghe brune, non è sintetizzato nel corpo umano e gli enzimi digestivi non sono in grado di disgregarlo. La capacità di questi polisaccaridi di legarsi con i sali presenti nell’intestino (non solo di potassio, sodio, calcio e magnesio, ma anche di metalli pesanti quali stronzio e cadmio), facilitandone l’eliminazione, può avere riflessi positivi nei confronti dell’ipertensione dovuta all’eccessivo consumo di sodio e come azione detossificante per quanto riguarda l’eliminazione di metalli tossici.

Azione anti-ipertensiva
24 ratti con moderata ipertensione (pressione sistolica >160 mmHg) sono stati suddivisi in 4 gruppi (n=6/cadauno) e trattati ognuno, per via gastrica, con uno dei 4 peptidi inibitori dell’enzima di conversione dell’Angiotensina-II, dipeptil-carbossipeptidasi (ACE, 10mg/ die/kg peso corporeo di Tyr-His, Lys-Tyr, Phe-Tyr e Ile-Tyr) estratto dall’alga Hund. (60 g) per 7 gg. La misurazione della pressione sistolica e diastolica (strumento UR-5000®, Eda Co.,Tokyo) eseguita all’inizio ed ogni 3h fino al termine del trattamento, ha mostrato una significativa riduzione della pressione del sangue e (p<0,01 e p=0,05 per la pressione sistolica e diastolica, rispettivamente). Questo studio sperimentale (Suetsuna K, Maekawa K, Chen JR. 2004) indirizza ad un possibile utilizzo anti-ipertensivo del composto.

Azione anticoagulante
20 volontari sani di entrambi i sessi (età: 23-58 anni) sono stati reclutati per uno studio pilota, randomizzati in due gruppi (n=10/cadauno) ed alimentati con 3 capsule/die a base di legumi (3g), controllo, con 3 capsule/die contenenti fucoidano (3 g) estratto dall’Hund, per 12gg (Liu F, Wang J, Chang AK, et al.2012) I tests sulla coagulazione (Berichrom Antitrombina III®, Dade Actin FSL, Liquid Anti-Xa) eseguiti su campioni di plasma prima e dopo il trattamento hanno mostrato un significativo aumento (p=0,01) del tempo parziale di tromboplastina attivata (a-PTT) (da 28,41 mg/l a 34.01mg/l, rispettivamente) e del livello di anti-trombina III (AT-III) (da 113,5% a 117% dopo 4gg di trattamento) nel gruppo 2; nonché una riduzione (p=0,04) del tempo di coagulazione della trombina (TT). Il fucoidano estratto dall’alga ha quindi una modesta ma significativa azione anticoagulante, da tenere presente tra i side effects cumulativi negli utenti abituali di tale alimento.

Azione antidiabetica
La fucoxantina, componente importante nella wakame, esercita un effetto anti-diabetico. Uno studio del 2009 condotto in Giappone ha esaminato gli effetti anti-obesità e anti-diabetici sui topi obesi. Quando l’alga wakame è stata aggiunta alla dieta ad alto contenuto di grassi, ha significativamente soppresso il peso corporeo. Prima del trattamento dell’alga, i topi hanno mostrato segni di iperglicemia, iperinsulinemia e iperleptinemia e l’aggiunta della stessa nella dieta ha dimostrato normalizzare queste condizioni. I ricercatori hanno concluso che l’alga wakame ha la capacità di prevenire il diabete, i disturbi correlati e l’obesità invertendo la resistenza all’insulina dovuta ad una dieta ad alto contenuto di grassi. (Buettner R, Schölmerich J and Bollheimer 2007)

Promuove la masterizzazione del grasso

Uno studio giapponese condotto presso l’Università di Hokkaido suggerisce che la fucoxantina presente nell’alga wakame favorisce la combustione dei grassi all’interno delle cellule grasse degli animali. Secondo lo studio, la fucoxantina combatte i grassi in due modi: incoraggia l’azione delle proteine che provocano l’ossidazione dei grassi e promuove la produzione di DHA nel fegato, che aiuta a ridurre il colesterolo cattivo o LDL. Fucoxantina anche ridotto addominali bianchi pesi tessuto adiposo di ratti e topi, rendendo in tal modo uno dei grandi cibi brucia-grassi. (Asia Pac J Clin Nutr. 2008)

Aiuta a equilibrare gli ormoni

L’alga Wakame è fonte naturale di manganese, ferro e calcio, tre minerali che aiutano a bilanciare gli ormoni in modo naturale. Il manganese e il calcio aiutano a migliorare i sintomi del PMS; in effetti, uno studio pubblicato sull’ (American Journal di Ostetricia e Ginecologia) ha scoperto che le donne che hanno livelli più bassi di manganese nel sangue presentano più sintomi legati al dolore e all’umore durante la PMS e le mestruazioni. (Am J Obstet Gynecol. 1993)Rafforza le ossa

Un centinaio di grammi di alga wakame forniscono il 15% del valore giornaliero di calcio, essenziale per prevenire l’osteopenia o l’osteoporosi. Gli alimenti ricchi di calcio aiutano ad aumentare la crescita ossea e accelerare la riparazione ossea, mentre una carenza di calcio avviene facilmente perché perdiamo il minerale attraverso le nostre viscere, i reni e la pelle. L’osteoporosi è una caratteristica comune dell’invecchiamento; coinvolge la perdita di osso che inizia nelle donne al momento della menopausa e negli uomini di circa 55 anni. Può portare ad un aumento dei tassi di frattura, per questo è così importante ottenere abbastanza calcio nella dieta. (Nordin BE, 1997)

Riduce il rischio di cancro al seno

Un piccolo corpo di ricerca suggerisce che esiste un rapporto tra le alghe e un ridotto rischio di cancro al seno. Nella medicina tradizionale cinese e nella medicina popolare giapponese, l’alga viene utilizzata per trattare i tumori. Le persone che mangiano regolarmente le alghe, soprattutto in Giappone, hanno tassi drasticamente più bassi di cancro al seno. (Kang et al. 2012) Nel 2013, i ricercatori dell’Università di California hanno valutato l’ipotesi di introdurre l’alga wakame nella dieta delle donne americane in postmenopausa. Quindici donne in postmenopausa sane sono state reclutate per il triennio clinico; cinque delle donne non avevano alcuna forma del cancro al seno (servivano come gruppo di controllo) e 10 erano sopravvissute al cancro al seno. Il consumo dell’alga ha abbassato le concentrazioni dell’ urochinasi-recettore, attivatore del plasminogeno (uPAR), una proteina coinvolta nei processi di migrazione cellulare e di invasione tissutale. L’uPAR è iper-espresso nei tumori ed è considerato un fattore prognostico negativo in vari tipi di cancro. e di solito presente in concentrazione più alta tra le donne in postmenopausa. I ricercatori ritengono che l’alga wakame abbia la capacità di abbassare i livelli di questi recettori e possa quindi contribuire a spiegare l’incidenza inferiore di mortalità causata da tumori al seno nelle donne in postmenopausa in Giappone. (Maruyama et al. 2003) Un altro interessante studio pubblicato nel 2004 suggerisce che la fucoxantina presente nella wakame possa agire come un composto chemiopreventivo e chemioterapico nelle cellule tumorali del colon. (Hosokawa M, Kudo M, Maeda H, Kohno H, Tanaka T, Miyashika K. 2004)
Non vi è alcun dubbio, la scienza sta sostenendo questi straordinari vantaggi dati dall’utilizzo dell’alga wakame e la sua efficacia come trattamento preventivo contro il cancro.

Supporta una gravidanza sana

L’acido folico o vitamina B9 e la vitamina B12, sono vitamine indispensabili per il corretto funzionamento del nostro corpo. La vitamina B9 è idrosolubile e agisce come coenzima, insieme alla vitamina B12, nella scomposizione e utilizzazione delle proteine. Le due vitamine sono strettamente correlate: la carenza di vitamina B12 può causare una carenza di acido folico, e la carenza di una delle due vitamine può causare anemia. L’acido folico è  necessario per copiare e sintetizzare il DNA, produrre nuove cellule e sostenere la funzione nervosa e immunitaria. Il folato è noto per essere una delle vitamine più importanti in una gravidanza sana e vibrante. Per le donne in gravidanza, una carenza di folati è particolarmente rischiosa, in quanto può portare a difetti del tubo neurale quali spina bifida, anencefalia, malformazioni degli arti e complicazioni cardiache. Poiché il folato è necessario per la duplicazione del DNA e per la costruzione di nuove cellule, è fondamentale che le donne in gravidanza mangino cibi ricchi di folati, come l’alga wakame, per diminuire il rischio di problemi di sviluppo. (Molloy AM et al. 2008)

Azione ipocolesterolemizzante

La fucoxantina presente nell’alga wakame stimola il fegato nella produzione di DHA (acido docosaesanoico) contribuendo a ridurre la quantità di colesterolo nocivo nel corpo. Pertanto, è un ottimo cibo per abbassare il colesterolo. Uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition ha scoperto che la polvere wakame essiccata abbia alterato le attività degli enzimi coinvolti nel metabolismo dell’acido grasso nel fegato nei ratti. I ratti che venivano nutriti in diete contenenti polvere di wakame avevano bassi livelli di triacilcercerolo, suggerendo dunque che il suo consumo sia utile per prevenire l’iperlipidemia. (Tsuda et al. 1957)

Inolte, l’alga wakame è una ricca fonte di acidi grassi omega-3, acido grasso essenziale nella regolazione del tasso di colesterolo nel sangue. E visto che parliamo di colesterolo: le fibre algali presenti nelle alghe sono fibre di composizione originale che provocano effetti ipocolesterolemizzanti ed anche ipoglicemizzanti, senza parlare poi del miglioramento del transito intestinale che esse inducono.

Utilizzo negli integratori
Mentre nei Paesi di origine viene consumata abitualmente come alimento, il suo ottimo profilo nutrizionale fa sì che in Occidente l’alga Wakame venga commercializzata soprattutto come integratore alimentare.
L’ottimo contenuto proteico e la buona qualità delle proteine, la rendono oggetto di una promozione pubblicitaria che la dipinge come il complemento ideale dell’alimentazione vegetariana nelle sue varie forme e di quella macrobiotica. Sostanzialmente, l’alga wakame può essere considerata un ricostituente, un utile ausilio per raggiungere i fabbisogni dei vari nutrienti in caso di insufficienze alimentari o aumentato fabbisogno. Carenze vitaminiche e minerali, debolezza, fragilità di unghie e capelli, stanchezza e ridotta concentrazione, sono le indicazioni classiche degli integratori a base di alga wakame.
La spinta commerciale al consumo di alga Wakame deriva anche e soprattutto dalle presunte proprietà dimagranti, con stimolo sul dispendio energetico.
La base fisiologica di tali caratteristiche va ricercata innanzitutto nell’ottimo contenuto di iodio e selenio, due minerali essenziali per la corretta funzionalità della tiroide, che con i suoi ormoni influenza direttamente il metabolismo corporeo.
In seconda analisi, come altre alghe Brune, l’alga wakame è una nota fonte di fucoxantina, un carotenoide che sembra attivare la proteina disaccopiante UCP1. Tale proteina – particolarmente espressa nel grasso bruno – promuove l’ossidazione dei grassi per generare calore, “bruciandoli” e impedendo che questi si depositino come riserva adiposa.
Tale effetto, ormai ben dimostrato sui topi da laboratorio, è in attesa di conferme cliniche nell’uomo: si ritiene comunque che la biodisponibilità e l’assorbimento della fucoxantina contenuta nell’alga wakame siano piuttosto modesti.
Per la ricchezza in fibre solubili (alginati), l’alga wakame, assunta sottoforma di integratore, può favorire il dimagrimento anche attraverso l’effetto saziante conferito dal rigonfiamento di queste fibre colloidali a contatto con l’acqua all’interno dello stomaco. La distensione delle pareti gastriche è infatti uno dei segnali che favoriscono l’insorgenza del senso di sazietà, allontanando i morsi della fame. Sempre a livello gastrico, gli alginati contribuiscono a formare una sorta di pellicola protettiva sulle pareti dello stomaco, proteggendole dall’insulto acido dei succhi gastrici; non a caso, gli alginati trovano impiego nei problemi di acidità gastrica e reflusso gastroesofageo.
Probabilmente queste caratteristiche spiegano anche i risultati di un recente studio, secondo il quale il consumo quotidiano di 4/6 grammi di alghe marine, tipico della maggior parte dei giapponesi, può essere associato a una bassa incidenza di sindrome metabolica. Tali benefici sarebbero amplificati dalla generosa presenza nella dieta di pesce marino, anch’essa tipica della cucina giapponese.

Dosi di assunzione consigliate
Le dosi di assunzione consigliate sono generalmente comprese tra i due ed i quattro grammi di alga wakame essiccata al giorno. Naturalmente, apporti così contenuti ridimensionano notevolmente l’entità effettiva dei nutrienti benefici assunti tramite l’integrazione di Wakame, rendendo significativo soltanto l’apporto di iodio.

Alga Wakame come integratore di Iodio
Tra i nutrienti più significativi e caratteristici dell’aga wakame primeggia lo iodio. L’apporto giornaliero consigliato di questo minerale è di 90-150 mcg, un quantitativo che – dati alla mano – viene coperto dalla semplice ingestione di 557 mg (0,557 grammi) di alga wakame essiccata.
La dose massima di iodio che presumibilmente non arreca danni in un individuo sano è di 1100 mcg al giorno, soglia che verrebbe superata dal consumo di alga wakame in dosi superiori a 4,23 grammi.
Pertanto, si raccomanda di non eccedere le dosi consigliate e di consultare il medico prima di assumere integratori a base di alga Wakame, soprattutto in caso di patologie o disfunzioni tiroidee.

Letteratura

Suetsuna K, Maekawa K, Chen JR. Antihypertensive effects of Undaria pinnatifida (wakame) peptide on blood pressure in spontaneously hypertensive rats. J Nutr Biochem 2004
Liu F, Wang J, Chang AK, et al. Fucoidan extract derived from Undaria pinnatifida inhibits angiogenesis by human umbilical vein endothelial cells. Phytomedicine. 2012;19(8-9):797-803
Irhimeh MR, Fitton JH, Lowenthal RM. Pilot clinical study to evaluate the anticoagulant activity of fucoidan. Blood Coagul Fibrinolysis 2009; 20(suppl7):607-10

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