Focus: quinoa

Le popolazioni del Sud America ed in particolare quelle delle regioni andine, avevano selezionato, prima della conquista spagnola, un notevole numero di piante a scopo alimentare. Nel loro vasto impero infatti, gli Incas avevano sviluppato un’agricoltura estremamente diversificata, adatta alla notevole varietà di ecosistemi (dall’arida pianura costiera agli altipiani, alla foresta pluviale); un’agricoltura redditizia e in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione di circa 12 milioni di abitanti. Alcune tra le piante coltivate, in particolare il mais, la patata e il pomodoro, furono importate dai conquistatori Spagnoli e trovarono rapida e larga diffusione, così da variare le abitudini alimentari ed agricole in Europa e successivamente nel resto del mondo, altre, disdegnate dai “conquistadores”, andarono irrimediabilmente perdute quando la loro agricoltura cadde in disuso, mentre altre ancora continuarono ad essere coltivate e vendute nei mercati dei piccoli villaggi sugli altipiani andini.

La quinoa (Chenopodium quinoa) è stato utilizzato dalle popolazioni andine a scopi alimentari sin dai tempi preistorici. Nella dieta dei popoli antichi d’America la quinoa rappresentò l’alternativa quasi esclusiva alle proteine animali, in effetti il consumo di carne, latte e uova non era comune presso le popolazioni campesine ed in molte aree la quinoa fu il principale componente proteico della dieta. Durante la colonizzazione l’uso della quinoa fu quasi esclusivo delle società native, essendo considerato il grano come alimento degli indios ciò che lo relazionava ad una bassa posizione sociale

Descrizione botanica:  Pianta erbacea annuale di 0.5-2 m di altezza, a portamento eretto. I semi aderenti al pericarpo del frutto sono lenticolari, con diametro di circa 1.5 mm.

Nomi volgari: Canigua, Jupha, Kiuna, Quinoa (Bolivia); Cenizo, Quinoa, Subo (Colombia); Quinhua, Quinoa (Cile), Quinoa (Ecuador); Cañhiua, Quinua, Quinoa (Perù).

Distribuzione geografica: E’ una pianta precolombiana la cui coltivazione è effettuata in drastiche condizioni climatiche ad altitudini superiori ai 3000 m, si incontra nelle regioni alte di Bolivia, Cile, Ecuador e Perù e nel sud della Colombia. E’ nativa dei pendii occidentali delle Ande.

Ecologia:  La quinoa è una pianta altamente resistente a condizioni climatiche e di altitudine variabili, cresce sia a livello del mare, nelle regioni della costa Cilena, sia ad altezze di 4000 m nelle regioni andine Boliviane, tollera brusche variazioni di temperatura dai -1° C ai 35° C ed è resistente al freddo ed alle gelate, preferisce suoli con un acidità compresa tra pH 6 e 8.5.

Usi Alimentari: La parte edibile è rappresentata dai semi impiegati  per la preparazione di piccoli pani chiamati “quispiña”, minestre e bevande fermentate. I sottoprodotti della quinoa, steli, foglie e spighe sono impiegati nell’alimentazione del bestiame producendo un mangime ad alto valore nutritivo, ottima digeribilità e facile conservazione.

Usi  Medicinali: Preparazione dai semi di una pasta viscosa utilizzata in cataplasma per lussazioni e slogature ossee, decotti delle foglie fresche utilizzati come antiinfiammatorio.

La composizione chimica: la composizione in proteine, lipidi e carboidrati è paragonabile a quella dei cereali più comuni come frumento e mais. Il contenuto in proteine (14 %) è molto interessante così’ come il valore nutrizionale delle proteine con un buon contenuto in aminoacidi essenziali  e con elevati valori riscontrati per lisina  aminoacidi solforati e aminoacidi aromatici. L’alto contenuto in acidi grassi poliinsaturi (72.5 %) rispetto a quelli saturi (22.75 %) può assicurare una buona attività nella prevenzione dell’ipercolesterolemia e delle malattie cardiovascolari.

Molti specialisti non dubitano nel definire la quinoa come “super grano” poiché eguaglia e in molti casi supera importanti cereali e prodotti di origine animale in sostanze nutrizionali, proteine e amminoacidi. La quinoa è stata catalogata come l’unico alimento vegetale che possiede tutti gli amminoacidi essenziali; secondo studi e saggi provenienti dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), attraverso il Controlled Ecological Life Support System (CELSS) si sostiene che la quinoa possiede qualità auspicabili per il sistema dietetico degli astronauti nello spazio. l grano qualificato dalla CELSS per il suo elevato valore proteico e ricco di amminoacidi, combinato con i valori tradizionali di coltivazioni come la soia e il grano dà come risultato una composizione adeguata di amminoacidi, in grado di soddisfare le necessità degli esseri umani durante i viaggi spaziali di lunga durata.
Il suo valore calorico è maggiore di quello dell’uovo e del latte ed è comparabile solo  con quello della carne; questo lo rende un alimento appropriato e atto al consumo nelle zone e nelle aree fredde. Il suo contenuto proteico è più elevato di cereali come il grano, il riso, il mais e l’avena ed è ideale come surrogato di proteine di origine animale. Inoltre, la quinoa è ricca di minerali come fosforo, potassio, magnesio e calcio, tra gli altri, in misura maggiore. La quinoa è ricca in magnesio che aiuta il rilassamento dei vasi sanguigni, prevenendone la costrizione e la dilatazione. E’ una buona fonte di vitamina B2 (riboflavina) e vitamina E. Si è dimostrato che il suo consumo aiuta a ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania. Alcuni studi hanno rivelato che nei celiaci (intolleranti al glutine) la quinoa favorisce il rigenerazione della tolleranza al glutine. Recenti ricerche sostengono che la quinua contiene flavonoidi, sostanze ad azione antiossidante e antiaggregante piastrinica e fitoestrogeni, composti che prevengono o riducono le malattie croniche come le osteoporosi, l’arteriosclerosi, il cancro alla mammella e altre alterazioni nelle donne in età postmenopausa determinate dalla carenza di estrogeni.

Produzione: i principali paesi produttori di quinua sono Bolivia, Perù ed Ecuador ma la sua coltivazione si estende fino al Cile, all’Argentina, al Brasile e ad altri paesi dell’America Latina. Allo stesso tempo, da molti anni si va sperimentando e sviluppando la sua coltivazione in paesi d’Europa, Asia, Africa, Australia e America del Nord. La produzione di quinua è in fase di espansione verso diverse aree geografiche del pianeta per le sue straordinarie caratteristiche di adattamento alle differenti altitudini e condizioni climatiche.

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